16 giorni di attivismo: Voci di donne

In occasione dei 16 giorni di attivismo per l'eliminazione della violenza contro le donne, vogliamo dare spazio alle storie di donne coraggiose ed emancipate. Attraverso le loro parole, scopriamo la loro voglia di imparare, il loro desiderio di motivare altre donne ad avviare un'attività in proprio e la forza della sorellanza per crescere personalmente e come comunità.

Silvia Maribel Zamora Mérida, participante al proyecto Lempa Vivo, cuidadora de la naturaleza y de su familia

Silvia Maribel Zamora Mérida, custode della natura e della sua famiglia

 

Silvia Maribel Zamora Mérida, partecipante al progetto Lempa Vivo, custode della natura e della sua famiglia

"[Il progetto Lempa Vivo] ha rafforzato in me la necessità di produrre cibo sano e di prendermi cura dell'ecosistema valorizzando le conoscenze ancestrali, così come l'uso del suolo senza sfruttarlo. [...] Ho imparato cosa significa l'espressione milpa e l'ho applicata seminando diverse specie di colture nello stesso terreno. L'uso di colture diversificate e della riserva d'acqua mi hanno aperto gli occhi su come usare la mia terra, è stato affascinante per me scoprire l'infinità di microrganismi di cui il suolo è ricco e come posso usarli seguendo il processo appropriato che ci è stato indicato. Avere imparato a creare la mia banca di semi e a come conservarli senza bisogno di applicazioni chimiche, mi ha convinta a scegliere, praticare e promuovere definitivamente tutto ciò che è ecologico e favorire così la salute delle persone che mi circondano".

 

 

 

 

Allison Acoña

Allison Acoña, panettiera e imprenditrice

Allison Acoña, partecipante al progetto Prenades, panettiera e imprenditrice

"A causa della chiusura di tutte le attività economiche durante la pandemia, sono stata costretta a inventarmi un lavoro. Guardando alcuni video su Youtube, ho inizato a infornare e vendere pane, adattando le ricette in base alle richieste dei miei vicini". A poco a poco, la piccola impresa è cresciuta e, grazie al microcredito offerto dal progetto PRENADES, Allison ha migliorato il servizio offerto ai suoi clienti, spostando la cucina in un altro spazio, e ora sogna di aprire una filiale ad Ataco, una localitá turistica in El Salvador. "Voglio avere un impatto positivo sui giovani di Santa Ana, creare una comunità di donne e giovani imprenditori che abbiano qualcosa da offrire alla loro città".

 

 

Banquito “Mujeres Candelareñas”, , un grupo de ahorros y préstamo de mujeres de Candelaria de la Frontera, Chalchuapa, Santa Ana El Salvador.

Gruppo di risparmio “Mujeres Candelareñas”

Anonima, partecipante al progetto MELYT, madre single

Una partecipante al programma, che preferisce rimanere anonima, racconta come ha superato gli ostacoli imposti dal suo ruolo di madre, trovando in MELYT un percorso di scoperta di sé e di crescita personale e comunitaria. "Preparavo da mangiare a mio figlio e poi trovavo sempre il tempo per partecipare alle riunioni [con altre donne]", dice, mostrando la sua determinazione a formarsi e a condividere le sue conoscenze con altre donne. Racconta quanto sia importante ricevere supporto per affrontare problemi comuni a molte donne, meno visibili ma critici, come la violenza psicologica. "Possiamo coinvolgere una psicologa nelle nostre riunioni, che possa aiutare chi é in un momento di diffcioltá", spiega, sottolineando come questo tipo di supporto sia essenziale per lavorare su aspetti emotivi e psicologici spesso trascurati.

Closing the Caribbean Plastic Tap: Oceano libero dall’inquinamento plastico

El océano es fuente de vida para las poblaciones caribeñas. Photo credits: Joao Sousa, UICN

L'oceano é fonte di vita per le popolazioni caribegne. © UICN/Joao Sousa

12/13/2023. L'oceano è il più grande ecosistema del mondo e svolge un ruolo fondamentale nel fornire un habitat adatto a milioni di specie, anche terrestri, nel regolare il clima e nel garantire le esigenze economiche, sociali e culturali della popolazione mondiale, grazie all'immensa gamma di servizi ecosistemici che fornisce al benessere umano. Tuttavia, meno del 3% degli oceani è libero dalla pressione dell'attività umana e studi recenti (World Economic Forum e Ellen MacArthur Foundation) indicano che, se le tendenze attuali continueranno, entro il 2050 nelle sue acque ci sarà più plastica che pesci. Si tratta di dati allarmanti che devono portare a un'azione sistematica ed efficace per ridurre la perdita di biodiversità e garantire il sostentamento delle comunità costiere che dipendono dalla pesca e da altre attività legate alle risorse marine, comprese le relazioni identitarie e culturali.

Planta local de recogida y reciclado de residuos. Photo Credits: Domenique Finegan, UICN

Impianto locale di raccolta e riciclo di residui plastici © UICN/Domenique Finegan

Per questo motivo, l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), particolarmente impegnata nella conservazione della natura, ha firmato un accordo di finanziamento da 2 milioni di euro con l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) per il progetto triennale "Closing the Caribbean Plastic Tap", che sarà realizzato nelle isole dei Caraibi orientali di Antigua e Barbuda, Saint Lucia, Grenada, Saint Vincent e Grenadine, Saint Kitts e Nevis. La IUCN, che dal 2014 si occupa di ricerca scientifica sulla trasformazione e la gestione sostenibile della plastica, affronterà il problema dell'inquinamento marino insieme alle principali organizzazioni internazionali e regionali, come l'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali, il Programma per l'Ambiente dei Caraibi (UNEP/CEP) e il Consorzio Bandiera Blu dei Caraibi (BFCC).

Basandosi sui promettenti risultati del progetto globale dell'IUCN "Plastic Waste Free Islands", conclusosi nell'agosto 2023, finanziato dalla Cooperazione norvegese, il nuovo intervento mira a fornire soluzioni pratiche e funzionali per gestire i polimeri riciclabili e non. "Prenderemo in considerazione l'intero ciclo di vita di questi materiali, dal loro arrivo sull'isola al loro smaltimento", spiega Ursula Parrilla, direttore regionale dell'IUCN per il Messico, l'America Centrale e i Caraibi. Pertanto, il progetto "Closing the Caribbean Plastic Tab" cerca di promuovere il modello di economia circolare attraverso azioni innovative e facilmente replicabili. Nel caso delle plastiche riciclabili, verranno promosse buone pratiche di riutilizzo per dare una nuova vita ai rifiuti ed evitare che vengano dispersi nell'ambiente. Per le plastiche non riciclabili, la tecnologia o il processo più appropriato per il loro corretto trattamento e smaltimento sarà identificato attraverso lo strumento "Deplastify", che fornisce ai governi e alle agenzie per la gestione dell'ambiente e dei rifiuti dati e strumenti rilevanti per ogni specifico contesto nazionale.

Las mujeres son el motor del cambio hacia comportamientos más respetuosos del medio ambiente. Photo credits: Ministerio de Salud, Bienestar y Medio Ambiente de Antigua y Barbuda

Le donne sono il motore del cambiamento verso comportamenti piú rispettosi dell'ambiente © Ministerio de Salud, Bienestar y Medio Ambiente di Antigua e Barbuda

Il settore privato giocherà un ruolo chiave non solo nel presentare proposte alternative per riciclare o trattare la plastica, ma anche nel creare posti di lavoro nella gestione dei rifiuti attraverso un meccanismo di sovvenzioni per le piccole e medie imprese, soprattutto guidate da giovani e donne. Tra le possibili opportunità di lavoro nell'economia circolare, Ursula Parrilla cita "la raccolta di bottiglie di plastica e reti da pesca per il riciclaggio locale, così come la produzione artigianale di tazze di cocco, piatti in foglia di banana e cannucce di bambù".

Per garantire che queste azioni non siano isolate ma facciano parte di un chiaro quadro legislativo nazionale, verrà portato avanti il dialogo con i governi per colmare le lacune normative nella gestione dei rifiuti di plastica. Inoltre, saranno attuate le raccomandazioni presentate con la precedente iniziativa sul divieto di alcuni materiali e sul trattamento dei rifiuti. Infine, il coinvolgimento della società civile sarà fondamentale affinché diventi un agente attivo e positivo del cambiamento. In particolare, le donne, a capo di oltre il 50% delle famiglie caraibiche, saranno attrici chiave del processo: la loro leadership ha, infatti, "una grande influenza nell'educazione della comunità, nell'organizzazione di iniziative di riciclaggio come attività generatrice di reddito e nella transizione dei consumi domestici verso stili di acquisto più sostenibili", spiega Parrilla. "Il problema dell'inquinamento è sotto gli occhi di tutti e gli isolani sono ben consapevoli che la loro vita dipende dalla salute dell'ecosistema che li circonda.

Per questo motivo, l'AICS ribadisce l'importanza di salvaguardare gli ambienti marini e terrestri, garantendo da un lato la sostenibilità ecologica attraverso la conservazione delle risorse naturali, dall'altro la sostenibilità socio-economica attraverso lo sviluppo sostenibile delle comunità locali.

 

 

 

“Closing the Caribbean Plastic Tap” contribuisce a raggiungere i seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile:

 

  

Presentazione del catalogo di risultati del Concorso di Idee Urbane “Rehabitando el centro”

1/12/2023, San Salvador. Ieri, presso il Rooftop del Fondo Social de la Vivienda, si è svolto l'evento di presentazione del catalogo dei risultati del Concorso di Idee Urbane "Rehabitando el centro", che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell'Ambasciatore d'Italia a San Salvador, Edoardo Pucci, del Ministro dell'Abitazione, Michelle Sol, e del Direttore dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Paolo Gallizioli.

L'attività si è svolta nell'ambito dell'iniziativa "Riqualificazione socio-economica e culturale della funzione abitativa del Centro Storico di San Salvador attraverso il movimento cooperativo" (AID 9696), finanziata dall'AICS e attuata dal Ministero delle Abitazioni. Il progetto intende contribuire alla riabilitazione del centro urbano promuovendone l'uso residenziale, riducendo il deficit abitativo attraverso la promozione del movimento cooperativo.

Nel dicembre 2020 è stato lanciato il concorso di idee urbane con l'obiettivo di proporre progetti per il miglioramento del settore ospedaliero, dove si trovano l'Ospedale Rosales e il Parco Cuscatlán. Al concorso hanno partecipato dieci team di professionisti, tra i quali, il 29 novembre 2021, tre vincitori e una menzione speciale. I temi principali delle proposte presentate sono la mobilità accessibile a tutti, l'edilizia abitativa accessibile e dignitosa e il recupero degli spazi pubblici, come aspetti fondamentali dell'abitare.

Da gennaio a maggio 2022, i risultati del concorso sono stati esposti al Museo Nazionale di Antropologia (MUNA) al fine di generare gruppi di lavoro per il miglioramento dell'area, alla ricerca di potenziali investitori e finanziamenti.

Da questa azione è nata la pubblicazione presentata il 30 novembre 2023, che contiene informazioni storiche sulla crescita socio-demografica e urbana della città di San Salvador, proiezioni urbane e interventi nel centro storico, una spiegazione dei progetti vincitori del concorso, nonché le sfide future per il miglioramento dell'area oggetto di studio.

"Sono orgoglioso del fatto che il mio Governo e la sua Cooperazione abbiano accompagnato gli sforzi del Governo di El Salvador per recuperare gli antichi edifici, i tesori architettonici della città, dando un ruolo da protagonista alla gente e ai cittadini" ha commentato Edoardo Pucci, Ambasciatore d'Italia a San Salvador.

"Ci auguriamo che il concorso contribuisca alla creazione di luoghi dinamici, funzionali e vivibili, salvaguardando al contempo il patrimonio culturale materiale e immateriale di cui il centro storico è ricco", ha commentato Paolo Gallizioli, direttore dell'AICS di San Salvador.

Un catalogo che serve non solo a raccogliere i progetti presentati al concorso, ma anche a (ri)scoprire i luoghi storici della città di San Salvador e a immaginare visioni di trasformazione futura per una città più vivibile per tutti.

Storia di vita donna ISCOS

Silvia Maribel Zamora_ISCOS

Silvia Maribel Zamora

Silvia Maribel Zamora Mérida, vive en El Paraíso Chalatenango, zona de influencia del Humedal Cerrón Grande uno de los territorios de intervención del Proyecto Lempa Vivo, quien manifiesta lo siguiente:

ISCOS, ha cambiado grandemente mi vida, con el proyecto Lempa Vivo, ya que, ocupando una metodología sencilla, y lenguaje entendible para cada una de nosotras, han logrado despertar en mi la necesitad de producir alimentos sanos, como también velar al máximo por el cuido del ecosistema y valorar los saberes ancestrales de la tierra, por medio del conocimiento de la Metodología Campesino a Campesino, que utilizan cuando nos capacitan.

Trabajar en una finca diversificada y reservorio de agua me ha abierto el horizonte para empezar a buscar el aprovechamiento de mi parcela, ha sido fascinante para mí el descubrir el sin fin de microorganismos con los que está enriquecida la tierra y como los puedo aprovechar llevando el proceso adecuando que nos han indicado, nos han mostrado también las diferentes formas y maneras sencillas en las que podemos obtener nuestro propio banco de semillas, para producir nuestra propia alimentación.

Espero que se pueda seguir adelante con este tipo de proyectos que me han ayudado mucho a mí y a mi familia a cambiar formas y maneras de alimentación verdaderamente saludables y en algún momento esto permita aportar a la economía familiar por medio de la venta a nivel comunitario de los productos de nuestras parcelas y si es posible en un futuro trabajar en un mercado local vinculado a otras comunidades.

Definitivamente las mujeres que somos parte de este proyecto, seremos un modelo de producción sana en nuestras comunidades, ya que como mujeres no solamente estamos participando en las actividades del proyecto que requieren de tiempo, atención y dedicación, sino que también nos dedicamos a nuestras tareas del hogar, pero eso no nos impide destacarnos y tratar de aprender cada día más estas nuevas metodologías agroecologías de producción, que se cree aquí en estas comunidades que eso solo es para los hombres ya que ellos pueden dedicarle todo su tiempo.

Aperta gara d’appalto per iniziativa AID 11621 Vivicafé

In conformità all'Allegato 3 "Tabella degli appalti" dell'Accordo tecnico per l'attuazione del Progetto "VIVICAFE: Incremento del valore aggiunto e valorizzazione del caffè in El Salvador", vengono pubblicati i documenti standard per le gare d'appalto dei seguenti processi:

  1. Contrattazione di vivai per l'acquisto di piante di caffè.
  2. Acquisto di input agricoli.

I processi iniziano oggi, 27/10/2023, pubblicati nel Sistema Elettronico di Acquisti Pubblici de El Salvador (COMPRASAL) e nella pagina web dell'Istituto Salvadoregno del Caffé (ISC).

Gli interessati possono consultare le condizioni di offerta al seguente link: https://www.isc.gob.sv/procesos-de-compras-vivicafe/

È un requisito per essere iscritti all'Albo unico dei fornitori statali (RUPES): https://comprasal.gob.sv/register

Link al manuale di registrazione: https://dinac.gob.sv/registro-proveedores/

Fondazione ASPHI Onlus realizza una formazione sull’educazione digitale inclusiva in El Salvador

Le docenti si esercitano nell'uso della piattaforma Scratch

Le docenti si esercitano nell'uso della piattaforma Scratch

Sonsonate, El Salvador, 4/10/2023

“Il mio nome è Ana e la parola che ho scelto è Apprendimento, il mio nome è Silvia e la parola che ho scelto è Software, il mio nome è Ingrid e la parola che ho scelto è Inclusione”. Così inizia la seconda giornata di formazione presenziale su strumenti digitali per l’educazione inclusiva realizzata da una missione di tre esperti della Fondazione ASPHI Onlus di Bologna per il personale docente di alcune scuole selezionate del Dipartimento di Sonsonate, El Salvador. Il Direttore della Sede di San Salvador dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Paolo Gallizioli, e altro personale AICS hanno partecipato alla sessione su invito di Save the Children, capofila dell’iniziativa nell'ambito della quale si svolge l'attività.

Le docenti si esercitano nell'uso di sofware di tecnologia assistiva

Le docenti si esercitano nell'uso di sofware di tecnologia assistiva

Obiettivo della due giorni di formazione è stato sperimentare alcune tecnologie digitali che stimolano l’apprendimento inclusivo, cooperativo e creativo di bambine e bambini con disabilità. Tra queste, le docenti si sono esercitate nell’uso di Scratch, un software di programmazione di attività interattive che prevede una serie di comandi che permettono di animare oggetti e animali sullo schermo. Attivando la webcam e con un semplice movimento di mani, si può far miagolare un gatto o rotolare una palla. I progetti che si possono realizzare con questo software sono pressoché infiniti e danno spazio alla creatività del docente che prepara l’attività, adattandola alla propria materia.  

Un altro strumento innovativo usato durante il laboratorio è Click4All, un kit ideato e realizzato da ASPHI, pensato per chi ha una disabilità motoria o cognitiva complessa e che non è in grado di utilizzare le interfacce standard come mouse, tastiera o schermo touch. Con Click4all è infatti possibile utilizzare i diversi dispositivi informatici, creando tastiere e mouse personalizzabili e adattabili alle capacità della persona. Il kit prevede uno switch al quale si collegano dei cavi colorati con degli interruttori all’estremità. Questi ultimi si applicano a oggetti e materiali conduttivi di uso comune, come la frutta, la plastilina e tessuti, diventando così dei pulsanti che corrispondono ai principali comandi di tastiera (click, freccia su, giù, a destra e a sinistra).

Ciascuna scuola selezionata per il progetto ha già ricevuto negli scorsi mesi tutta la strumentazione necessaria per realizzare i progetti in maniera autonoma e secondo le necessità delle bambine e dei bambini: uno schermo touch con un braccio di supporto, un registratore vocale portatile, un mouse, una tastiera, un proiettore, casse acustiche, una webcam, un microscopio e un kit Click4all. Alcuni istituti hanno già sperimentato l’apparecchiatura e creato dei progetti digitali inclusivi, volti all’esplorazione della flora o della popolazione d’insetti presente nelle aree verdi dei complessi scolastici.

Installazione del kit tecnologico Click4All

Installazione del kit tecnologico Click4All

La direttrice e il personale docente della Escuela de Educación Especial di Sonsonate, che abbiamo avuto l’opportunità di visitare, affermano che, attraverso l’uso di questa metodologia, le lezioni diventano più dinamiche e partecipative, stimolando curiosità e apertura verso la tecnologia. I bambini hanno mostrato entusiasmo ed espresso il desiderio di ripetere l’attività. Per questo, le docenti già formate accompagneranno i colleghi nell’apprendimento della strumentazione, così da poterla integrare nell’insegnamento di altre materie.

Questa settimana, la missione di ASPHI continuerà con le formazioni del personale docente delle altre scuole selezionate a livello nazionale. Nei prossimi mesi garantirà assistenza tecnica da remoto per accompagnare il personale docente nell’integrazione delle tecnologie nella didattica analogica.

L’iniziativa di Save the Children, della durata di 36 mesi e finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per un importo totale di 2,500,000.00 €, ha l’obiettivo di rafforzare la strategia di educazione inclusiva nel sistema scolastico salvadoregno. Per questo Save the Children lavora a stretto contatto con il Ministero d’Educazione locale a livello nazionale, dipartimentale e territoriale. Le scuole selezionate per il progetto pilota sono 30, divise su quattro dipartimenti (Sonsonate, La Libertad, San Miguel e Cabañas).

Il socio del progetto Fondazione ASPHI Onlus, una realtà italiana d’eccellenza che lavora da quasi 40 anni per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità attraverso le tecnologie digitali, contribuisce con il suo ricco bagaglio di conoscenze a sviluppare piani educativi inclusivi che si adattino al contesto salvadoregno.

AICS s’impegna nella lotta contro la plastica nei Caraibi

Panorama bellezze naturali Antigua

Foto 1: Panorama delle bellezze naturali dell’isola di Antigua, Mauro Ghirotti, 2022

Dal 3 al 6 ottobre 2022, si è svolto ad Antigua, Caraibi, un incontro preparatorio al Comitato Intergovernativo di Negoziazione, l’ente istituito dall’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente con l’intento di porre fine all’inquinamento da plastica e definire un accordo internazionale legalmente vincolante entro il 2024.

Durante l’incontro, a cui ha partecipato anche il Direttore della Sede AICS di San Salvador, Dott. Mauro Ghirotti, i rappresentanti dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo caraibici (SIDS), organizzazioni internazionali e settore privato hanno discusso della necessità di promuovere un consumo sostenibile e la riduzione della plastica, minimizzandone l’impatto sull’ambiente attraverso un approccio di economia circolare.

Secondo studi dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), i Caraibi sono tra i maggiori inquinatori per capita al mondo, anche per via delle limitate capacità di riciclo. Si noti che di media, nella Regione, ciascun abitante produce rifiuti plastici quattro volte in più rispetto a un cittadino cinese.

Foto 2: Discarica nei Caraibi, Mauro Ghirotti, 2022

Foto 2: Discarica nei Caraibi, Mauro Ghirotti, 2022

Il problema della gestione dei rifiuti in Centroamerica e Caraibi è un tema considerato prioritario dalla Cooperazione Italiana, che ribadisce il proprio impegno a favore della salvaguardia degli ambienti terrestri e marini finanziando il nuovo progetto triennale “Closing the Caribbean Plastic Tap”. L’iniziativa di 2 milioni di Euro, proposta e realizzata da IUCN, avrà l’obiettivo di ridurre la dispersione della plastica, adottando misure mirate e concrete di raccolta, riciclo e riuso. Tra i Paesi beneficiari, figurano alcuni SIDS già coinvolti in un progetto precedente di IUCN (Antigua, Grenada, S.Lucia) e nuovi beneficiari (S.Kitts e Nevis, S.Vincent e Grenadine).

? Video dei rapper salvadoregni per sensibilizzare i giovani sulla migrazione irregolare

Il video “Yo me quedo aquí” (Io rimango qui) è una collaborazione fra AICS San Salvador e il duo di rapper salvadoregni “Shaka y Dres”, formato dai fratelli Álvaro e Antonio Morales. Il testo e il video sono stati creati grazie alla partecipazione attiva dei giovani di San Francisco Echeverría, comunità rurale che si trova nella regione di Cabañas, nord est del Paese, di circa 1.200 abitanti, particolarmente colpita dalla guerra civile fra il 1980 e il 1992.

Shaka e Dres utilizzano la musica come strumento per trasmettere messaggi positivi ai giovani e con questa canzone l’obiettivo è quello di sensibilizzare sui rischi e gli ostacoli del percorso migratorio irregolare. Il video è stato realizzato nell’ambito dell’iniziativa promossa da AICS “Strategia governativa per la prevenzione della migrazione irregolare mediante la creazione di opportunità di sviluppo territoriale e delle persone”.

Con questa iniziativa, cerchiamo di generare opportunità d’inclusione socioeconomica attraverso un approccio territoriale, con azioni di protezione della natura e tutela ambientale attivando la partecipazione di tutte le persone a rischio di migrazione irregolare e conivolgendo anche la popolazione legata alla migrazione di ritorno.

Alcuni dati sulla migrazione in San Salvador
Ogni anno ci sono sempre più persone che decidono di intraprendere il cammino della migrazione a causa della violenza diffusa, fattori economici, disastri naturali e degrado ambientale. Si stima che circa un terzo della popolazione salvadoregna, quasi 3 milioni di persone, viva fuori dal paese.
Ogni anno, 145.000 salvadoregni emigrano, l'età media di 30 anni e prevalentement donne. Si tratta di 500-600 persone al giorno che decidono di intraprendere questo arduo cammino. Secondo le statistiche i salvadoregni rimpatriati sono all’incirca 26.000 all’anno, delle quali poco più di 2000 sono minori di 18 anni

“ELLAS”: Il podcast che amplifica la voce delle donne

“Ellas, donne con potere in territori dinamici” è un podcast che cerca di rendere visibili le sfide delle donne rurali nei diversi territori dell’America Latina. Attraverso questa serie di dieci episodi, si presentano conversazioni con donne che rappresentano una pluralità di voci e realtà da tutta la regione – leader, accademici, rappresentanti della società civile, decisori – che portano le loro esperienze, traiettorie e punti di vista critici sulle sfide e le opportunità per le donne rurali nella loro ricerca della parità di genere.

 

 

In America Latina 58 milioni di donne lavorano nel settore rurale. Le grandi disparità di genere che contraddistinguono l’America Latina si riflettono anche nel settore rurale. Infatti essere una “mujer rural” in questa porzione di mondo significa avere meno opportunità sotto vari punti di vista: dall’accesso alla terra alle risorse, siano esse economiche o attrezzature agricole. Questa disparità non solo rappresenta un impedimento culturale bensì anche economico e finanziario. In altre parole la parità di opportunità non rappresenta “soltanto” una sacrosanta giustizia sociale, bensì la conditio sine qua non per il raggiungimento di risultati inerenti allo sviluppo territoriale.

La sede di San Salvador dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo lavora da molti anni per contribuire ad eradicare questa tendenza. Attraverso il programma “Mujeres, Economia Local y Territorios” (MELYT), gestito da UN Women e finanziato da AICS, dal 2018 si lavora per la creazione di nuove e migliori opportunità di lavoro e di reddito per donne imprenditrici e per le donne del settore rurale e indigene, al fine di rilanciare l’economia locale dei territori, in un’azione congiunta e coordinata con istituzioni governative, settore finanziario e attori locali.

All’interno del progetto MELYT si è deciso di creare un podcast che amplificasse la voce delle donne del settore rurale, che aprisse un dibattito circa le sfide che le donne si trovano ad affrontare. La tecnologia veicola l’informazione, la diffonde in maniera capillare sensibilizzando l’opinione pubblica e influenzando gli atteggiamenti delle persone con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle donne che lavorane nel settore agricolo perché abbiano potere decisionale e perché siano ascoltate.

Le sfide affrontate dalle donne rurali e indigene sulla strada dell’autonomia e dell’empowerment economico in America Latina sono il cuore pulsante dell’iniziativa, alla quale hanno preso parte UN Women, il Centro Latinoamericano per lo Sviluppo Rurale (RIMISP) e Antifaz.

Il podcast intitolato “Ellas, donne con potere in territori dinamici” ha dieci episodi in cui donne leader, accademiche, rappresentanti della società civile e decisori di El Salvador, Guatemala e Honduras raccontano le loro esperienze, traiettorie e punti di vista critici sulle sfide e opportunità per le donne rurali nella loro ricerca della parità di genere.  Il podcast nasce con la volontà di diffondere le voci delle donne rurali in America Latina per comprendere meglio le loro esperienze, i loro diritti e le sfide che devono affrontare per realizzarli.

María Noel Vaeza, direttrice regionale di UN Women per le Americhe e i Caraibi, ha sottolineato che questa innovativa serie di podcast ribadisce l’impegno dell’organizzazione ad articolare spazi e dialoghi tra attori chiave per far avanzare l’agenda regionale di genere e dimostrare l’impatto che si può ottenere con la cooperazione internazionale.

Da parte sua, Rita Cassisi, coordinatrice del programma MELYT, ha sottolineato che questo podcast cerca di evidenziare come l’accesso alle risorse e ai servizi finanziari contribuisce a ridurre le lacune accentuate in modo differenziato per le donne a causa della crisi COVID-19, sulla strada della parità di genere.

Celeste Molina, direttrice di Rimisp per l’America Centrale e presentatrice della serie, ha sottolineato che il podcast è stato uno sforzo per riunire una diversità di voci di donne da tutta la regione, evidenziando la ricchezza di strategie per raggiungere la parità di genere nella sfera della politica pubblica, dell’azione della società civile e delle donne nei territori della regione.

Ilaria Picilli, responsabile del programma MELYT per AICS, ha commentato che “attraverso questa iniziativa è possibile raggiungere donne di diversi territori. Quello che ci si aspetta è di contribuire a dare voce alle donne rurali, in modo che possano essere ascoltate e possano partecipare attivamente ai cambiamenti a favore della loro famiglia, della loro comunità e anche dar loro una voce per una più ampia partecipazione politica”.