16 giorni di attivismo_Voci di donne dal campo

6/12/23. Con la fine del 2023, volge al termine anche il progetto "Protezione delle risorse naturali e sviluppo locale sostenibile nella Riserva della Biosfera Apaneca-Ilamatepec" (PRENADES).

L'iniziativa, finanziata dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ha permesso la realizzazione di diverse attività in 10 dei 18 comuni che fanno parte della Riserva della Biosfera Apaneca-Ilamatepec, con l'obiettivo di aumentare la coesione sociale e territoriale, preservare le risorse naturali e migliorare le capacità di governance delle istituzioni locali.

PRENADES è stato coordinato dalla Città Metropolitana di Cagliari (Sardegna, Italia), supportata nella sua attuazione dal Comitato di Gestione della Biosfera Apaneca-Ilamatepec (CGRBA-I), dal Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI), dall'ONG salvadoregna Árboles y Agua para el Pueblo (AAP), dalla Fondazione italiana Soleterre e dalla Riserva Regionale Italiana del Parco Naturale e della Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo

La cerimonia di chiusura del progetto si è svolta mercoledì 29 novembre. Ad aprirla, un vivace concerto della talentuosa orchestra della Casa della Cultura di Sonzacate, che, grazie a PRENADES, ha ampliato la varietá di strumenti con flauti e ukulele. L'evento é stato un'occasione unica per condividere con le istituzioni e i beneficiari del progetto i risultati delle attività sviluppate nella Riserva negli ultimi due anni, tra cui i principali sono stati:

1) Creazione e/o rafforzamento di microimprese nei settori del turismo sostenibile, del commercio e dell'artigianato, con particolare sostegno alle donne.
2) Recupero e diffusione del patrimonio culturale immateriale della regione.
3) Rafforzamento istituzionale del comitato di gestione della riserva.
4) Monitoraggio dei bacini idrografici attraverso la mappatura del patrimonio naturale e lo sviluppo di un sistema di registrazione delle pressioni antropiche sulle risorse idriche.
5) Scambi tra la Riserva della Biosfera Apaneca-Ilamatepec e il Parco di Tepilora.

Durante l'evento, Andrés Sánchez, rappresentante del Ministero dell'Ambiente, ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra enti italiani e salvadoregni, impegnati su un tema rilevante come quello dell'ambiente. Come evidenziato da Armando Hernández dell'AAP, sono stati coinvolti diversi esperti, tra cui molti giovani salvadoregni appena laureati. Carla Cherchi, rappresentante di Cagliari, e Blanca de Sosa, presidente del Comitato di gestione, affiancate dal sindaco di Apaneca, Dario Vielman, hanno sottolineato l'importanza dello scambio tra le due Riserve e le due società, che ha permesso la reciproca condivisione di idee e lezioni apprese.

"Il punto di forza del progetto PRENADES è il suo approccio integrato al territorio della Riserva, che include fattori interconnessi come la conservazione dell'ambiente, la promozione di microimprese sostenibili e il recupero del patrimonio culturale", ha commentato Paolo Gallizioli, direttore dell'AICS.

Vittorio Rinaldi, rappresentante di Soleterre, e Dario Conato del CeSPI hanno sottolineato come sia fondamentale il lavoro svolto per sensibilizzare le nuove generazioni e rafforzare la capacità delle istituzioni di rispondere ai cambiamenti climatici, perché la tutela dell'ambiente non può essere solo ideologica, ma deve nascere da un impegno reale e dalla promozione di un'economia verde.

L'evento è stato anche un'occasione di dialogo con diversi attori attivi nel settore del turismo sostenibile e della tutela ambientale, grazie alla partecipazione di numerosi ospiti nazionali e internazionali, come l'Associazione honduregna per lo sviluppo (AHDESA).

Dopo le parole dei rappresentanti delle entità coinvolte, è stato anche possibile assistere al baile de los historiantes, una danza tradizionale che rappresenta la lotta tra mori e cristiani. L'esibizione é stata realizzata dalla Casa della Cultura de Salcoatitán, anch'essa beneficiaria della componente culturale di PRENADES. Inoltre, alcuni degli imprenditori beneficiari del microcredito hanno presentato i loro prodotti artigianali e i servizi turistici per scoprire le bellezze del territorio della Riserva, che comprende la Ruta de las Flores, una delle destinazioni più popolari di El Salvador.

16 giorni di attivismo: Voci di donne

In occasione dei 16 giorni di attivismo per l'eliminazione della violenza contro le donne, vogliamo dare spazio alle storie di donne coraggiose ed emancipate. Attraverso le loro parole, scopriamo la loro voglia di imparare, il loro desiderio di motivare altre donne ad avviare un'attività in proprio e la forza della sorellanza per crescere personalmente e come comunità.

Silvia Maribel Zamora Mérida, participante al proyecto Lempa Vivo, cuidadora de la naturaleza y de su familia

Silvia Maribel Zamora Mérida, custode della natura e della sua famiglia

 

Silvia Maribel Zamora Mérida, partecipante al progetto Lempa Vivo, custode della natura e della sua famiglia

"[Il progetto Lempa Vivo] ha rafforzato in me la necessità di produrre cibo sano e di prendermi cura dell'ecosistema valorizzando le conoscenze ancestrali, così come l'uso del suolo senza sfruttarlo. [...] Ho imparato cosa significa l'espressione milpa e l'ho applicata seminando diverse specie di colture nello stesso terreno. L'uso di colture diversificate e della riserva d'acqua mi hanno aperto gli occhi su come usare la mia terra, è stato affascinante per me scoprire l'infinità di microrganismi di cui il suolo è ricco e come posso usarli seguendo il processo appropriato che ci è stato indicato. Avere imparato a creare la mia banca di semi e a come conservarli senza bisogno di applicazioni chimiche, mi ha convinta a scegliere, praticare e promuovere definitivamente tutto ciò che è ecologico e favorire così la salute delle persone che mi circondano".

 

 

 

 

Allison Acoña

Allison Acoña, panettiera e imprenditrice

Allison Acoña, partecipante al progetto Prenades, panettiera e imprenditrice

"A causa della chiusura di tutte le attività economiche durante la pandemia, sono stata costretta a inventarmi un lavoro. Guardando alcuni video su Youtube, ho inizato a infornare e vendere pane, adattando le ricette in base alle richieste dei miei vicini". A poco a poco, la piccola impresa è cresciuta e, grazie al microcredito offerto dal progetto PRENADES, Allison ha migliorato il servizio offerto ai suoi clienti, spostando la cucina in un altro spazio, e ora sogna di aprire una filiale ad Ataco, una localitá turistica in El Salvador. "Voglio avere un impatto positivo sui giovani di Santa Ana, creare una comunità di donne e giovani imprenditori che abbiano qualcosa da offrire alla loro città".

 

 

Banquito “Mujeres Candelareñas”, , un grupo de ahorros y préstamo de mujeres de Candelaria de la Frontera, Chalchuapa, Santa Ana El Salvador.

Gruppo di risparmio “Mujeres Candelareñas”

Anonima, partecipante al progetto MELYT, madre single

Una partecipante al programma, che preferisce rimanere anonima, racconta come ha superato gli ostacoli imposti dal suo ruolo di madre, trovando in MELYT un percorso di scoperta di sé e di crescita personale e comunitaria. "Preparavo da mangiare a mio figlio e poi trovavo sempre il tempo per partecipare alle riunioni [con altre donne]", dice, mostrando la sua determinazione a formarsi e a condividere le sue conoscenze con altre donne. Racconta quanto sia importante ricevere supporto per affrontare problemi comuni a molte donne, meno visibili ma critici, come la violenza psicologica. "Possiamo coinvolgere una psicologa nelle nostre riunioni, che possa aiutare chi é in un momento di diffcioltá", spiega, sottolineando come questo tipo di supporto sia essenziale per lavorare su aspetti emotivi e psicologici spesso trascurati.

Closing the Caribbean Plastic Tap: Oceano libero dall’inquinamento plastico

El océano es fuente de vida para las poblaciones caribeñas. Photo credits: Joao Sousa, UICN

L'oceano é fonte di vita per le popolazioni caribegne. © UICN/Joao Sousa

12/13/2023. L'oceano è il più grande ecosistema del mondo e svolge un ruolo fondamentale nel fornire un habitat adatto a milioni di specie, anche terrestri, nel regolare il clima e nel garantire le esigenze economiche, sociali e culturali della popolazione mondiale, grazie all'immensa gamma di servizi ecosistemici che fornisce al benessere umano. Tuttavia, meno del 3% degli oceani è libero dalla pressione dell'attività umana e studi recenti (World Economic Forum e Ellen MacArthur Foundation) indicano che, se le tendenze attuali continueranno, entro il 2050 nelle sue acque ci sarà più plastica che pesci. Si tratta di dati allarmanti che devono portare a un'azione sistematica ed efficace per ridurre la perdita di biodiversità e garantire il sostentamento delle comunità costiere che dipendono dalla pesca e da altre attività legate alle risorse marine, comprese le relazioni identitarie e culturali.

Planta local de recogida y reciclado de residuos. Photo Credits: Domenique Finegan, UICN

Impianto locale di raccolta e riciclo di residui plastici © UICN/Domenique Finegan

Per questo motivo, l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), particolarmente impegnata nella conservazione della natura, ha firmato un accordo di finanziamento da 2 milioni di euro con l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) per il progetto triennale "Closing the Caribbean Plastic Tap", che sarà realizzato nelle isole dei Caraibi orientali di Antigua e Barbuda, Saint Lucia, Grenada, Saint Vincent e Grenadine, Saint Kitts e Nevis. La IUCN, che dal 2014 si occupa di ricerca scientifica sulla trasformazione e la gestione sostenibile della plastica, affronterà il problema dell'inquinamento marino insieme alle principali organizzazioni internazionali e regionali, come l'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali, il Programma per l'Ambiente dei Caraibi (UNEP/CEP) e il Consorzio Bandiera Blu dei Caraibi (BFCC).

Basandosi sui promettenti risultati del progetto globale dell'IUCN "Plastic Waste Free Islands", conclusosi nell'agosto 2023, finanziato dalla Cooperazione norvegese, il nuovo intervento mira a fornire soluzioni pratiche e funzionali per gestire i polimeri riciclabili e non. "Prenderemo in considerazione l'intero ciclo di vita di questi materiali, dal loro arrivo sull'isola al loro smaltimento", spiega Ursula Parrilla, direttore regionale dell'IUCN per il Messico, l'America Centrale e i Caraibi. Pertanto, il progetto "Closing the Caribbean Plastic Tab" cerca di promuovere il modello di economia circolare attraverso azioni innovative e facilmente replicabili. Nel caso delle plastiche riciclabili, verranno promosse buone pratiche di riutilizzo per dare una nuova vita ai rifiuti ed evitare che vengano dispersi nell'ambiente. Per le plastiche non riciclabili, la tecnologia o il processo più appropriato per il loro corretto trattamento e smaltimento sarà identificato attraverso lo strumento "Deplastify", che fornisce ai governi e alle agenzie per la gestione dell'ambiente e dei rifiuti dati e strumenti rilevanti per ogni specifico contesto nazionale.

Las mujeres son el motor del cambio hacia comportamientos más respetuosos del medio ambiente. Photo credits: Ministerio de Salud, Bienestar y Medio Ambiente de Antigua y Barbuda

Le donne sono il motore del cambiamento verso comportamenti piú rispettosi dell'ambiente © Ministerio de Salud, Bienestar y Medio Ambiente di Antigua e Barbuda

Il settore privato giocherà un ruolo chiave non solo nel presentare proposte alternative per riciclare o trattare la plastica, ma anche nel creare posti di lavoro nella gestione dei rifiuti attraverso un meccanismo di sovvenzioni per le piccole e medie imprese, soprattutto guidate da giovani e donne. Tra le possibili opportunità di lavoro nell'economia circolare, Ursula Parrilla cita "la raccolta di bottiglie di plastica e reti da pesca per il riciclaggio locale, così come la produzione artigianale di tazze di cocco, piatti in foglia di banana e cannucce di bambù".

Per garantire che queste azioni non siano isolate ma facciano parte di un chiaro quadro legislativo nazionale, verrà portato avanti il dialogo con i governi per colmare le lacune normative nella gestione dei rifiuti di plastica. Inoltre, saranno attuate le raccomandazioni presentate con la precedente iniziativa sul divieto di alcuni materiali e sul trattamento dei rifiuti. Infine, il coinvolgimento della società civile sarà fondamentale affinché diventi un agente attivo e positivo del cambiamento. In particolare, le donne, a capo di oltre il 50% delle famiglie caraibiche, saranno attrici chiave del processo: la loro leadership ha, infatti, "una grande influenza nell'educazione della comunità, nell'organizzazione di iniziative di riciclaggio come attività generatrice di reddito e nella transizione dei consumi domestici verso stili di acquisto più sostenibili", spiega Parrilla. "Il problema dell'inquinamento è sotto gli occhi di tutti e gli isolani sono ben consapevoli che la loro vita dipende dalla salute dell'ecosistema che li circonda.

Per questo motivo, l'AICS ribadisce l'importanza di salvaguardare gli ambienti marini e terrestri, garantendo da un lato la sostenibilità ecologica attraverso la conservazione delle risorse naturali, dall'altro la sostenibilità socio-economica attraverso lo sviluppo sostenibile delle comunità locali.

 

 

 

“Closing the Caribbean Plastic Tap” contribuisce a raggiungere i seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile:

 

  

Presentazione del catalogo di risultati del Concorso di Idee Urbane “Rehabitando el centro”

1/12/2023, San Salvador. Ieri, presso il Rooftop del Fondo Social de la Vivienda, si è svolto l'evento di presentazione del catalogo dei risultati del Concorso di Idee Urbane "Rehabitando el centro", che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell'Ambasciatore d'Italia a San Salvador, Edoardo Pucci, del Ministro dell'Abitazione, Michelle Sol, e del Direttore dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Paolo Gallizioli.

L'attività si è svolta nell'ambito dell'iniziativa "Riqualificazione socio-economica e culturale della funzione abitativa del Centro Storico di San Salvador attraverso il movimento cooperativo" (AID 9696), finanziata dall'AICS e attuata dal Ministero delle Abitazioni. Il progetto intende contribuire alla riabilitazione del centro urbano promuovendone l'uso residenziale, riducendo il deficit abitativo attraverso la promozione del movimento cooperativo.

Nel dicembre 2020 è stato lanciato il concorso di idee urbane con l'obiettivo di proporre progetti per il miglioramento del settore ospedaliero, dove si trovano l'Ospedale Rosales e il Parco Cuscatlán. Al concorso hanno partecipato dieci team di professionisti, tra i quali, il 29 novembre 2021, tre vincitori e una menzione speciale. I temi principali delle proposte presentate sono la mobilità accessibile a tutti, l'edilizia abitativa accessibile e dignitosa e il recupero degli spazi pubblici, come aspetti fondamentali dell'abitare.

Da gennaio a maggio 2022, i risultati del concorso sono stati esposti al Museo Nazionale di Antropologia (MUNA) al fine di generare gruppi di lavoro per il miglioramento dell'area, alla ricerca di potenziali investitori e finanziamenti.

Da questa azione è nata la pubblicazione presentata il 30 novembre 2023, che contiene informazioni storiche sulla crescita socio-demografica e urbana della città di San Salvador, proiezioni urbane e interventi nel centro storico, una spiegazione dei progetti vincitori del concorso, nonché le sfide future per il miglioramento dell'area oggetto di studio.

"Sono orgoglioso del fatto che il mio Governo e la sua Cooperazione abbiano accompagnato gli sforzi del Governo di El Salvador per recuperare gli antichi edifici, i tesori architettonici della città, dando un ruolo da protagonista alla gente e ai cittadini" ha commentato Edoardo Pucci, Ambasciatore d'Italia a San Salvador.

"Ci auguriamo che il concorso contribuisca alla creazione di luoghi dinamici, funzionali e vivibili, salvaguardando al contempo il patrimonio culturale materiale e immateriale di cui il centro storico è ricco", ha commentato Paolo Gallizioli, direttore dell'AICS di San Salvador.

Un catalogo che serve non solo a raccogliere i progetti presentati al concorso, ma anche a (ri)scoprire i luoghi storici della città di San Salvador e a immaginare visioni di trasformazione futura per una città più vivibile per tutti.

Storia di vita donna ISCOS

Silvia Maribel Zamora_ISCOS

Silvia Maribel Zamora

Silvia Maribel Zamora Mérida, vive en El Paraíso Chalatenango, zona de influencia del Humedal Cerrón Grande uno de los territorios de intervención del Proyecto Lempa Vivo, quien manifiesta lo siguiente:

ISCOS, ha cambiado grandemente mi vida, con el proyecto Lempa Vivo, ya que, ocupando una metodología sencilla, y lenguaje entendible para cada una de nosotras, han logrado despertar en mi la necesitad de producir alimentos sanos, como también velar al máximo por el cuido del ecosistema y valorar los saberes ancestrales de la tierra, por medio del conocimiento de la Metodología Campesino a Campesino, que utilizan cuando nos capacitan.

Trabajar en una finca diversificada y reservorio de agua me ha abierto el horizonte para empezar a buscar el aprovechamiento de mi parcela, ha sido fascinante para mí el descubrir el sin fin de microorganismos con los que está enriquecida la tierra y como los puedo aprovechar llevando el proceso adecuando que nos han indicado, nos han mostrado también las diferentes formas y maneras sencillas en las que podemos obtener nuestro propio banco de semillas, para producir nuestra propia alimentación.

Espero que se pueda seguir adelante con este tipo de proyectos que me han ayudado mucho a mí y a mi familia a cambiar formas y maneras de alimentación verdaderamente saludables y en algún momento esto permita aportar a la economía familiar por medio de la venta a nivel comunitario de los productos de nuestras parcelas y si es posible en un futuro trabajar en un mercado local vinculado a otras comunidades.

Definitivamente las mujeres que somos parte de este proyecto, seremos un modelo de producción sana en nuestras comunidades, ya que como mujeres no solamente estamos participando en las actividades del proyecto que requieren de tiempo, atención y dedicación, sino que también nos dedicamos a nuestras tareas del hogar, pero eso no nos impide destacarnos y tratar de aprender cada día más estas nuevas metodologías agroecologías de producción, que se cree aquí en estas comunidades que eso solo es para los hombres ya que ellos pueden dedicarle todo su tiempo.

Lancio territoriale a Santa Ana del progetto “Strategia governativa per la prevenzione della migrazione irregolare”

Santa Ana, 17/11/2023. Lo scorso 17 novembre è stato presentato a Santa Ana, città dell'Occidente di El Salvador, il progetto triennale "Strategia governativa per la prevenzione della migrazione irregolare mediante la creazione di opportunità di sviluppo territoriale e delle persone", che verrà realizzato grazie a un finanziamento dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) dell'importo di 2.500.000,00 euro. 

L'evento di lancio è stato presieduto da Edoardo Pucci, Ambasciatore d'Italia a San Salvador, e Cindy Portal, Viceministra della Diaspora e della Mobilità Umana del Ministero degli Affari Esteri di El Salvador (RREE).

Il progetto presenta quattro componenti incentrate sulla (i) prevenzione della migrazione, (ii) la generazione di inclusione socio-economica attraverso borse di studio, formazione imprenditoriale e supporto finanziario, (iii) promozione di meccanismi di co-sviluppo per le imprese produttive e (iv) rafforzamento del quadro normativo sulla mobilità umana.

"É importante sottolineare che la prevenzione della migrazione irregolare attraverso la generazione di opportunità favorisce lo sviluppo delle persone e delle comunità di origine, obiettivo generale dell’iniziativa, e coincide totalmente con le priorità della nostra cooperazione nella Regione” ha spiegato l’Ambasciatore Pucci.

Santa Ana è uno dei sei Dipartimenti prioritari coinvolti nell’azione, dove si realizzeranno tutte le componenti del progetto. Dal lancio a livello nazionale dello scorso luglio, si registrano già i primi risultati: sono stati attivati i primi corsi di formazione tecnica e vocazionale ed è stato lanciato il bando per fondi diretti a organizzazioni della società civile, giovani imprenditori, piccole e medie imprese. Tali finanziamenti sono pensati per generare e /o rafforzare iniziative produttive basate sull’uso sostenibile delle risorse naturali in tre siti Ramsar (aree di conservazione delle zone umide), nello specifico Embalse Cerrón Grande, Complejo Güija e Complejo Jaltepeque.

“Questa iniziativa sarà di grande apprendimento per la nostra Cooperazione nella Regione, in quanto ci permetterà di comprendere, analizzare e valutare l'impatto del sostegno alle iniziative di imprenditoria verde sulla prevenzione delle migrazioni, sulla conservazione e il ripristino dell'ambiente, sull'uso sostenibile dei servizi ecosistemici” ha commentato Paolo Gallizioli, Titolare della Sede AICS di San Salvador.

L’intervento, per la varietà dei settori trattati, vede come enti esecutori diverse istituzioni salvadoregne: il Ministero degli Affari Esteri (RREE), il Ministero dell’Ambiente e delle Risorse Naturali (MARN) e la Commissione Nazionale della Piccola e Media Impresa (CONAMYPE).

“Con questo progetto speriamo che i migranti di ritorno e le persone a rischio di migrazione, trovino opportunità di sviluppo socio-economico e migliorino le proprie condizioni di vita" ha aggiunto la Viceministra Portal.

Dopo la presentazione dell'iniziativa, i partecipanti, tra cui il Titolare della Sede AICS di San Salvador, Paolo Gallizioli, e numerose autorità locali, si sono recati al Centro Urbano de Bienestar y Oportunidades (CUBO) della Comunità Emanuel di Santa Ana, dove 15 giovani seguiranno un corso di informatica per sviluppare le loro capacità e competenze in questo settore.

UNITE! Per investire nella prevenzione della violenza contro le donne e ragazze

 

UNiTE! Per investire nella prevenzione della violenza contro le donne e ragazze” è il messaggio lanciato quest’anno in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre) e i 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere. Un messaggio e un attivismo che l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) sposa nella sua azione quotidiana di progettazione e vicinanza alle donne, ragazze e bambine, alle sopravvissute alla violenza – anche sessuale – e alle pratiche dannose, nei contesti più complessi del nostro pianeta.

La Sede di San Salvador adotta un approccio trasversale di genere nei suoi interventi, includendo le donne che vivono nelle aree urbane e rurali della regione centroamericana. Attraverso le nostre iniziative, sosteniamo donne coraggiose che lottano per l'uguaglianza: donne imprenditrici nel settore del caffè e dell'artigianato, donne che si uniscono in cooperative di mutuo soccorso e costruiscono la propria casa, donne che si formano all'alfabetizzazione informatica e finanziaria per affrontare le sfide del mondo del lavoro moderno, donne con disabilità che si battono per i loro diritti, donne che difendono il patrimonio culturale del loro popolo e molte altre .

L’AICS pubblica il "Manuale sull'analisi di genere", uno strumento operativo per favorire il mainstreaming di genere in ogni iniziativa di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario, intrapresa direttamente dall’AICS e dai soggetti che realizzano interventi di cooperazione finanziati o cofinanziati dall’Agenzia. Il manuale vuole essere un supporto per lo staff dell’Agenzia e per gli operatori impegnati nella definizione di politiche, programmi e progetti – a livello locale, nazionale ed internazionale, affinché possano affinare le proprie capacità di elaborare analisi adeguate a promuovere un approccio sempre sensibile al genere in tutte le iniziative di cooperazione allo sviluppo e di aiuto umanitario, in linea con il principio del do no harm. La standardizzazione delle analisi di genere nella programmazione e nella progettazione dell’Agenzia è un passo fondamentale per garantire il mainstreaming di genere ed assicurare un approccio intersezionale all’empowerment femminile.

Aperta gara d’appalto per iniziativa AID 11621 Vivicafé

In conformità all'Allegato 3 "Tabella degli appalti" dell'Accordo tecnico per l'attuazione del Progetto "VIVICAFE: Incremento del valore aggiunto e valorizzazione del caffè in El Salvador", vengono pubblicati i documenti standard per le gare d'appalto dei seguenti processi:

  1. Contrattazione di vivai per l'acquisto di piante di caffè.
  2. Acquisto di input agricoli.

I processi iniziano oggi, 27/10/2023, pubblicati nel Sistema Elettronico di Acquisti Pubblici de El Salvador (COMPRASAL) e nella pagina web dell'Istituto Salvadoregno del Caffé (ISC).

Gli interessati possono consultare le condizioni di offerta al seguente link: https://www.isc.gob.sv/procesos-de-compras-vivicafe/

È un requisito per essere iscritti all'Albo unico dei fornitori statali (RUPES): https://comprasal.gob.sv/register

Link al manuale di registrazione: https://dinac.gob.sv/registro-proveedores/

Si chiude il IV Foro Centroamericano sull’inclusione finanziaria

 

Locandina evento IV Forum Centroamericano sull'Inclusione Finanziaria

Locandina evento IV Forum Centroamericano sull'Inclusione Finanziaria

San Salvador, 13/10/2023. Si é chiuso ieri, presso l'Hotel Sheraton Presidente di San Salvador, l'appuntamento di due giorni del IV Forum Centroamericano sull'Inclusione Finanziaria dal tema: "Per una ripresa economica trasformativa: quali cambiamenti stanno avvenendo nell'ecosistema finanziario?", promosso da UN Women in El Salvador e dalla Banca Centroamericana per l'Integrazione Economica (BCIE), in alleanza con le principali istituzioni finanziarie della regione. Dal 2019, questi forum generano uno spazio di scambio e riflessione sull'inclusione finanziaria e il suo impatto sociale con una prospettiva di genere in America Centrale. Questa edizione è stata sostenuta dal programma regionale MELyT II (Donne, economia locale e territori) attuato da UN Women nei Paesi settentrionali dell'America Centrale e finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Il programma punta a consolidare le azioni strategiche implementate durante la prima fase, ovvero il supporto alle donne imprenditrici e la promozione di servizi e prodotti finanziari, in alleanza con la BCIE ed altre istituzioni finanziarie, e l’ampliamento dell’offerta di servizi di assistenza tecnica, digitalizzazione e accesso al mercato.

Il forum aveva due obiettivi principali:

1) condividere le migliori pratiche e le lezioni apprese per ridurre i divari di genere nell'accesso al capitale e per promuovere investimenti che rispondano alle esigenze di genere,

2) migliorare il dialogo e la collaborazione con gli attori dell'ecosistema finanziario impegnati nella parità di genere.

Hanno per questo partecipato attori di diversi settori, tra cui le imprese del sistema finanziario, istituzioni governative, agenzie di cooperazione internazionale, imprenditrici, aziende che promuovono la parità di genere, aziende con prodotti/servizi finanziari pensati per soddisfare le necessitá di donne e ragazze.

A dare le parole di apertura per l'inaugurazione del Forum, sono intervenuti: Miriam Bandes, Rappresentante di ONU Mujeres El Salvador, María Luisa Hayem Brevé, Ministra dell'Economia della Repubblica di El Salvador, Morena Valdez, Ministra del Turismo della Repubblica di El Salvador, Armando Navarrete, Economista Capo della BCIE, Edoardo Pucci, Ambasciatore d'Italia in El Salvador Charles Schmit, Referente dell'Ambasciata del Gran Ducato del Lussemburgo in Costa Rica.

IV Foro Centroamericano para la Inclusión Financiera

É seguita un'interessante presentazione su "Genere e accesso al capitale" da parte della Professoressa Eliana La Ferrara, Docente di Politiche Pubbliche alla Harvard Kennedy School. Dallo studio analizzato emerge che le norme sociali e culturali spesso limitano l’autonomia delle donne nei processi decisionali, così come l’accesso a risorse e tecnologie. Allo stesso modo, la mancanza di prodotti e servizi finanziari adeguati creano ostacoli all'emancipazione economica delle donne. Per questo l'inclusione finanziaria può essere realizzata solo quando le donne abbiano il controllo delle risorse economiche e ciò è possibile quando siano loro accessibili prodotti finanziari sostenibili da un punto di vista di genere. Sulla pagina di J-PAL si trova la presentazione dello studio in inglese. 

A questo proposito, i relatori della prima sessione hanno discusso delle innovazioni promosse dall'ecosistema finanziario per consentire alle imprenditrici di accedere a prodotti o servizi che connettano e potenzino le loro imprese. Al dibattito hanno partecipato anche portavoce del Banco Hipotecario di El Salvador e della BCIE, che hanno presentato i passi in avanti che si sono fatti negli ultimi anni per venire incontro alle esigenze di donne imprenditrici che vivono in contesti rurali. Ritengono che la diversificazione dei prodotti e l'educazione finanziaria abbiano inciso positivamente sull'inclusione economica delle donne. Dello stesso avviso è Mayra Falck, Consulente di Inclusione Finanziaria di ONU Mujeres, che mette l'accento sull'importanza della trasmissione e condivisione delle conoscenze sull'accesso al mercato e ai piccoli crediti offerti dalle banche. 

Nel pomeriggio sono seguiti dei tavoli di lavoro che hanno permesso di riflettere sui differenti livelli di divario nell'inclusione finanziaria delle donne: economico, tecnologico e di tempo. In una società che si basa sul lavoro di cura (cuidado) gratuito quasi sempre affidato alle donne, queste ultime hanno poco opportunità per sviluppare un proprio percorso imprenditoriale, anche laddove ci fossero le condizioni finanziarie favorevoli. Per questo il programma MELyT II punta a creare degli spazi comunitari dove il cuidado sia una responsabilità condivisa ed equilibrata, che rispetti il desiderio delle donne di seguire percorsi di formazione economica e digitale, elementi essenziali alla loro emancipazione. 

Nella seconda giornata si è dato spazio all'importante tema della digitalizzazione per accelerare l'inclusione e aumentare la resilienza delle donne nell'ecosistema imprenditoriale. In particolare, si è evidenziato il dato secondo il quale il cambiamento climatico incide negativamente sulle donne, soprattutto nelle aree rurali, dove le piccole imprese nel settore agricolo e del turismo a gestione femminile sono messe in pericolo da fluttuazioni nel mercato o calamità naturali. Per questo si ritiene fondamentale includere nei progetti a sostegno dell’emancipazione delle donne una componente di sostenibilità ambientale con prospettiva di genere. 

Sulla pagina dell'evento è possibile accedere al programma completo con i relatori, pubblicazioni, presentazioni, risorse e notizie sul tema dell'inclusione finanziaria e dell'empowerment economico delle donne.

Educaid e UCA presentano studio sulla situazione dei diritti delle persone con disabilitá in quattro municipi di El Salvador

 

Partecipanti del progetto PODER dopo la presentazione dello studio

Partecipanti del progetto PODER dopo la presentazione dello studio. Credits: Educaid

Lo scorso 29 settembre 2023, EducAid e l’Universidad Centroamericana José Simeón Cañas (UCA) hanno presentato i risultati della ricerca azione partecipata realizzata nell’ambito del progetto promosso AID 12590 “PODER: Programma per l’inclusione lavorativa, difesa del diritto all’educazione e rivendicazione dei diritti delle persone con disabilità”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e il cui ente esecutore è EducAid. L’iniziativa, della durata di 36 mesi e di un importo di 1,798,428.00 €, si concentra nei Municipi di Santo Tomás e Santiago Texacuangos (San Salvador), Zaragoza e Colón (La Libertad), in El Salvador. L’obiettivo del progetto è rafforzare le capacità delle persone con disabilità affinché possano promuovere all’interno delle loro comunità processi di inclusione sociale ed educativa.

Presentazione dello studio in lingua dei segni

Presentazione dello studio in lingua dei segni. Credits: Educaid

Lo studio fa luce sui primi risultati raggiunti dal progetto e richiama l’attenzione sulle difficoltà e barriere che devono affrontare le persone con disabilità nella vita quotidiana. Realizzata tra novembre 2022 e agosto 2023, la ricerca è stata effettuata su un campione di 757 intervistati, i quali per lo più presentano disabilità che riguardano la mobilità e la vista.

Per quanto riguarda il livello di soddisfazione con i servizi di assistenza sanitaria, è emerso che solamente il 54,8% risulta soddisfatto, che il 53,3% ha ricevuto assistenza medica e che il 35% rileva l’inesistenza di rampe di accesso nelle strutture ospedaliere. Dalle interviste emerge che i centri di salute non sono equipaggiati per accogliere persone con disabilità, spesso infatti non ci sono abbastanza sedie nella sala d’attesa e i pazienti devono aspettare il loro turno in piedi e i bagni non sono accessibili a persone in sedia a rotelle. Inoltre, c’è scarsa formazione del personale sanitario a trattare casi di persone con disabilità, il che genera un atteggiamento discriminatorio o indifferente nei loro confronti.

L'accesso all'educazione formale mostra limitazioni per le persone con disabilitá, che possiedono un minore livello educativo rispetto alla popolazione generale. La maggior parte delle persone intervistate non porta a termine i suoi studi per mancanza di risorse economiche e di opportunitá. Le donne e le bambine incontrano ancora piú difficoltá per potere terminare gli studi visto il lavoro di cura che devono prestare nei confronti di fratelli minori. Per quanto riguarda i servizi nei centri educativi, le persone con disabilità riportano di essere vittime di discriminazione e bullismo (58,9%), il che comporta frequentemente lo sviluppo di una bassa autostima, problemi psicologici e l’abbandono degli studi. Nelle scuole si è rilevata inoltre diffusa presenza di infrastrutture inappropriate (66,8%), come terreni sconnessi e accesi con scale.

Presentazione dello studio nel Municipio di Santo Tomás. Photo credits: Educaid

Presentazione dello studio nel Municipio di Santo Tomás. Photo credits: Educaid

Per quanto riguarda la situazione lavorativa, il 25,1% dichiara di non lavorare né cercare impiego perché scoraggiato; solamente il 10,7% ha dichiarato di avere un impiego. Le barriere principali all’entrata nel mondo del lavoro sono legate alla mobilità (70,3%). Alcuni intervistati hanno sottolineato che non trovano supporto laddove volessero aprire una piccola attività, né da parte della comunità, né da parte delle banche o degli istituti di credito che preferibilmente destinano risorse ad altri settori.

La conseguenza principale di tale situazione è che l’85,4% non possiede le risorse necessarie a soddisfare i propri bisogni primari tali come mangiare, vestirsi, avere una dimora dignitosa e poter sostenere spese per assistenza sanitaria e medicine. Un altro dato particolarmente rilevante è rappresentato dall’elevata percentuale di violenza, in particolare psicologica (55,1%) o fisica (37,8%) che subiscono le persone con disabilità. Le persone intervistate raccontano che i membri della propria famiglia o della comunità hanno un atteggiamento discriminatorio nei loro confronti, che li sminuisce e limita la loro autonomia.

Infine, la popolazione con disabilità viene di norma invisibilizzata, per questo non è presa in considerazione al momento di partecipare ad attività della comunità. Infatti, quasi il 78% dichiara di non partecipare ad attività artistiche e culturali, perché non sono pensate per garantirne l'accesso a persone con disabilitá.

Lo studio ha evidenziato quindi le importanti difficoltà di accesso ai servizi di salute, educazione, al lavoro e alla cultura, oltre a mostrare l’elevata e diffusa violenza che subiscono le persone con disabilità. Da questa prima ricerca, che si auspica potrà essere allargata su maggiore scala sul territorio nazionale, derivano le seguenti raccomandazioni:

  • Sviluppare un registro nazionale delle persone con disabilità
  • Aumentare il personale medico con competenze specifiche nel settore della disabilità
  • Adeguare le infrastrutture dei centri di salute e di educazione
  • Promuovere una politica di trasporto inclusivo nei municipi
  • Prevedere quote per l’assunzione di almeno il 5% di persone con disabilità all’interno delle imprese.

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