Lo scorso 29 settembre 2023, EducAid e l’Universidad Centroamericana José Simeón Cañas (UCA) hanno presentato i risultati della ricerca azione partecipata realizzata nell’ambito del progetto promosso AID 12590 “PODER: Programma per l’inclusione lavorativa, difesa del diritto all’educazione e rivendicazione dei diritti delle persone con disabilità”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e il cui ente esecutore è EducAid. L’iniziativa, della durata di 36 mesi e di un importo di 1,798,428.00 €, si concentra nei Municipi di Santo Tomás e Santiago Texacuangos (San Salvador), Zaragoza e Colón (La Libertad), in El Salvador. L’obiettivo del progetto è rafforzare le capacità delle persone con disabilità affinché possano promuovere all’interno delle loro comunità processi di inclusione sociale ed educativa.
Lo studio fa luce sui primi risultati raggiunti dal progetto e richiama l’attenzione sulle difficoltà e barriere che devono affrontare le persone con disabilità nella vita quotidiana. Realizzata tra novembre 2022 e agosto 2023, la ricerca è stata effettuata su un campione di 757 intervistati, i quali per lo più presentano disabilità che riguardano la mobilità e la vista.
Per quanto riguarda il livello di soddisfazione con i servizi di assistenza sanitaria, è emerso che solamente il 54,8% risulta soddisfatto, che il 53,3% ha ricevuto assistenza medica e che il 35% rileva l’inesistenza di rampe di accesso nelle strutture ospedaliere. Dalle interviste emerge che i centri di salute non sono equipaggiati per accogliere persone con disabilità, spesso infatti non ci sono abbastanza sedie nella sala d’attesa e i pazienti devono aspettare il loro turno in piedi e i bagni non sono accessibili a persone in sedia a rotelle. Inoltre, c’è scarsa formazione del personale sanitario a trattare casi di persone con disabilità, il che genera un atteggiamento discriminatorio o indifferente nei loro confronti.
L'accesso all'educazione formale mostra limitazioni per le persone con disabilitá, che possiedono un minore livello educativo rispetto alla popolazione generale. La maggior parte delle persone intervistate non porta a termine i suoi studi per mancanza di risorse economiche e di opportunitá. Le donne e le bambine incontrano ancora piú difficoltá per potere terminare gli studi visto il lavoro di cura che devono prestare nei confronti di fratelli minori. Per quanto riguarda i servizi nei centri educativi, le persone con disabilità riportano di essere vittime di discriminazione e bullismo (58,9%), il che comporta frequentemente lo sviluppo di una bassa autostima, problemi psicologici e l’abbandono degli studi. Nelle scuole si è rilevata inoltre diffusa presenza di infrastrutture inappropriate (66,8%), come terreni sconnessi e accesi con scale.
Per quanto riguarda la situazione lavorativa, il 25,1% dichiara di non lavorare né cercare impiego perché scoraggiato; solamente il 10,7% ha dichiarato di avere un impiego. Le barriere principali all’entrata nel mondo del lavoro sono legate alla mobilità (70,3%). Alcuni intervistati hanno sottolineato che non trovano supporto laddove volessero aprire una piccola attività, né da parte della comunità, né da parte delle banche o degli istituti di credito che preferibilmente destinano risorse ad altri settori.
La conseguenza principale di tale situazione è che l’85,4% non possiede le risorse necessarie a soddisfare i propri bisogni primari tali come mangiare, vestirsi, avere una dimora dignitosa e poter sostenere spese per assistenza sanitaria e medicine. Un altro dato particolarmente rilevante è rappresentato dall’elevata percentuale di violenza, in particolare psicologica (55,1%) o fisica (37,8%) che subiscono le persone con disabilità. Le persone intervistate raccontano che i membri della propria famiglia o della comunità hanno un atteggiamento discriminatorio nei loro confronti, che li sminuisce e limita la loro autonomia.
Infine, la popolazione con disabilità viene di norma invisibilizzata, per questo non è presa in considerazione al momento di partecipare ad attività della comunità. Infatti, quasi il 78% dichiara di non partecipare ad attività artistiche e culturali, perché non sono pensate per garantirne l'accesso a persone con disabilitá.
Lo studio ha evidenziato quindi le importanti difficoltà di accesso ai servizi di salute, educazione, al lavoro e alla cultura, oltre a mostrare l’elevata e diffusa violenza che subiscono le persone con disabilità. Da questa prima ricerca, che si auspica potrà essere allargata su maggiore scala sul territorio nazionale, derivano le seguenti raccomandazioni:
- Sviluppare un registro nazionale delle persone con disabilità
- Aumentare il personale medico con competenze specifiche nel settore della disabilità
- Adeguare le infrastrutture dei centri di salute e di educazione
- Promuovere una politica di trasporto inclusivo nei municipi
- Prevedere quote per l’assunzione di almeno il 5% di persone con disabilità all’interno delle imprese.
Il progetto PODER ha una sua pagina Facebook, seguila per rimanere aggiornata/o sulle sue attivitá e i suoi risultati.